4 luglio 2013

Il viaggiatore



Il viaggiatore prosegue il suo cammino, mai stanco, mai lo stesso, sempre più se stesso. Gli orizzonti si allargano, mattino dopo mattino, e distese sconfinate di emozioni e stupori corrono ad arricchire il vocabolario quotidiano. Dolcemente ritrova le antiche energie e, solido, procede. Sereno e deciso, non assetato ma curioso, mai affamato ma proteso, abbraccia quanto incontra nella certezza del percorso seguito. Condivide la strada, il tempo, le necessità, i paesaggi, le fatiche e le gioie, le albe e i tramonti. E riscopre. Riscopre il fascino dell’osservare e la magia del racconto e del raccontarsi. Così ogni piccolo dettaglio, d’improvviso, cela infiniti episodi da recitare, ogni sguardo diviene inesauribile fonte di avventura, ogni pasto si trasforma in incontro, ogni momento una pagina indimenticabile da vivere a pori aperti, ogni emozione una strada da percorrere, ogni suono un pentagramma da decifrare. Le luci si accendono, una via l’altra, come le notti stellate d’agosto e il cammino diviene ogni giorno più luminoso a cercare la continua Primavera. E allora eccolo in movimento … salita, discesa, pianura, discesa e poi ancora salita e ancora pianura e ancora discesa e ancora ancora ancora. Il passo è lieve, senza affanno, non teme ma scopre, non invade ma condivide, non calpesta ma accarezza e corre con leggerezza. La prospettiva è nuova. Si, nuova, non riscoperta ma nuova come l’aria delle montagne, la potenza degli oceani, il verde dei campi, l’agilità dell’esistente, tutte cose che sono da sempre, eppure, sono sempre nuove nel loro proporsi, sempre fresche nell’offrirsi agli occhi, alla percezione, ai sogni. L’atmosfera. Costante, vivace, piacevole. Quell’atmosfera che ti entra dentro al mattino quando apri gli occhi e per incanto ti accompagna fin nei sogni più profondi della sera. Quell’atmosfera che … puoi chiamarla come vuoi, l’importante è continuare a coltivarla.

à bientôt.

già, nel tempo, a Leo

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