27 maggio 2013

Flamenco


Apri gli occhi
al mondo e
danza
di gioia e stupore
di petali e papaveri
di cuore e Amore
danza.

la vida es una danza
bailala siempre con alegria.


19 maggio 2013

Ratatouille


Viaggiamo ogni giorno, nel giorno, col giorno.
Attraversiamo volti e paesaggi, umori e condizioni, Primavere e tempeste. Come piccole gocce di pioggia, ogni cosa lascia in noi un impercettibile segno che, unito a quanti altri, contribuisce al fantastico disegno che è la vita. Meraviglia di ognuno.
Bagnati dalla freschezza dell’acqua, qualcosa ci spinge verso un’instancabile curiosità e alimenta il nostro desiderio di conoscenza. Semplicemente perché siamo. Siamo e sentiamo la necessità di dissetarci di immagini e incontri, amori e sentimenti, sorrisi e paure, suoni e preghiere.
Coltiviamo segretamente piccole utopie, tutte ugualmente importanti, tutte così soffici e tenere a evocare i sogni più puri che aleggiano nel viaggio quotidiano. Ecco, in viaggio. E possiamo viaggiare ogni giorno, con occhi grandi e spalancati sul mondo, con la gioia nel cuore e un irresistibile desiderio di stupirci di quanto incontriamo. Di chi incontriamo.
Gioia e magia della condivisione.
Allora, coltiviamo le nostre terre senza mai dimenticare di guardare l’orizzonte e la sua instancabile capacità di sorprenderci, senza dimenticare il tesoro che in ognuno si cela.
Sempre.

A bientôt.

12 maggio 2013

Dia de la Madre



Con un passo comincia il cammino
la luce dà inizio al giorno
con un cenno inizia l'orchestra
il tramonto dà inizio alla sera
con la stretta di mani inizia l'intesa
lo sbattere d'ali dà inizio al volo
con un abbraccio inizia l'amicizia
un piccolo seme dà inizio alla pianta
con una goccia inizia la pioggia
un'immagine dà inizio al pensiero
con una lacrima s'inaugura il pianto
un raggio di sole dà inizio al colore
con uno sguardo inizia l'Amore
una prima favilla dà inizio al calore
con la notte iniziano i sogni
un impulso dà inizio al sorriso
con un evento inizia un dolore
un momento dà inizio alla Gioia.
C'è sempre un inizio.

una Madre dà inizio alla Vita.


5 maggio 2013

Sali ancora

                                                                             Immagine di Dima Charif

Azzurro intenso oggi il cielo. La luce è quella cristallina dei giorni d’inverno spazzati dai discendenti di Eolo, quella luce che lascia che il pensiero assecondi lo sguardo e vada a correre lontano nelle praterie di Primavera. La parete di roccia, fiera nella sua maestosità, sembra accoglierti in un abbraccio quasi materno. L’odore profondo dei muschi investiti dai raggi del sole rinverdisce ricordi e immagini vicini e lontani. Non vigore e forza, non ascesa e volo, ma leggerezza e equilibrio, rispetto e simbiosi, dono e speranza. Il corpo stenta a risvegliarsi dal torpore invernale e prova ad allungarsi sulla roccia ancora umida della notte trascorsa. Sono gesti semplici, quasi carezze e minute accortezze. Non mancano appigli, appoggi, fessure, fenditure e occasioni di presa e di slancio, di armoniche movenze e docili pensieri. Ti muovi e riscopri dolcemente il sapore della terra e delle polveri tra le mani, senza fretta. La mente corre veloce, sembra una pellicola a fine corsa con immagini a colori e poi in bianco e nero e poi. Poi il vuoto, il nulla. Il non pensiero. Avverti il respiro e quello per compiacerti si impossessa del corpo e dei suoi movimenti, e il cuore pulsa e pulsa ancora e sostiene il pensiero e il non pensiero e sostiene te aggrappato a minuti quanto sereni appigli. E quelle piccole fenditure che sembrano non avere alcun senso, mai, sono oggi per te occasione di certezza e speranza, momento d’ascesa e libera interpretazione, sono piccoli momenti di felicità che ti spingono verso l’alto. Sono sempre state lì eppure non le avevi mai considerate in tutta la loro importanza. Ecco allora che mentre ti arrampichi rivedi nel cuore momenti vicini e lontani, emozioni vissute e sopite e coltivate, frangenti di gioia e mai di noia, persone piccole e grandi, sorridenti e malinconiche, e tutte tante quelle piccole cose sempre presenti e che sempre hai guardato e talvolta osservato. Cambiano significato e quello ti esplode dentro e tu sali perché hai superato quel momento in cui non sapevi a cosa aggrapparti. Disteso sulla roccia ne accarezzi le asperità, con rispetto e alla ricerca di un nuovo orizzonte che sembra lontano e, invece, è così vicino e tu lo guardavi e all’inizio non lo sapevi che quello sarebbe stato il tuo nuovo punto di partenza e arrivo insieme. Ora cominci a scoprirlo e ti incuriosisce e ti affascina perché ti entra dentro e ti riempie di quell’emozione pura, semplice, vera come le albe e i tramonti. E di quell’emozione ne fai tesoro e la custodisci gelosamente e provi a condividerla con quanto ti circonda, con i grifoni che volano alti, con le piccole felci che timidamente fanno capolino dalla roccia e timidamente accarezzi, con gli arbusti alti che ti attendono con fiducia. E tu sali e sali e sali e sali ancora e le braccia ti dolgono e sembra che non abbiano più forza e poi, in fondo, riscoprono ancora una piccolissima riserva che le rigenera e ti permette di rimanere attaccato alla parete come un’ombra e, se lo vuoi, come un raggio di sole. Poi forte degli appoggi sulle gambe ti spingi un po’ più in alto e ti appoggi alla roccia e raccogli a te le braccia dolenti eppur festanti.
E’ bello ora perché senti le parti del tuo corpo che pulsano della fatica compiuta e godono della gioia vissuta e ti invitano a proseguire e a evolvere i movimenti alla scoperta di nuove piccole fenditure, di nuove piccole e grandi realtà pronte a svelarti i loro significati più profondi, di nuovi orizzonti che saranno dentro e fuori di te e quando li avrai contemplati e condivisi quelli diverranno parte di te.

E tu continui a salire e sali e quegli orizzonti si spostano, con te, sempre un passo più avanti. Si.

Il tuo orizzonte. Sempre un passo più avanti.