6 ottobre 2013

a dute ande


e c'è qualcosa
che continua
e ti spinge ad andare.
a non fermarti e a proseguire.
e sostenere il volo.
e gli occhi,
a vivere un mondo
lontano, eppure vicino.

ecco, un mondo,
vicino e lontano,
non ripiegato e
non ancorato,
non guardato
ma vissuto,
non distante
ma a contatto.

un mondo vero
e pieno,
non superficie
su cui scivolare, 
non immagine da guardare,
vuota e priva di sé,
ma un mondo in cui il Cuore
possa continuare la sua corsa.

c'è quel mondo.
è vicino, e anche dentro,
te, me, noi, loro.
è il tuo.
è il mio. è il loro.
è di tutti.
è, proprio, di tutti.
tutti.

non c'è possesso,
non c'è saccheggio,
non c'è sopruso,
non c'è abuso
del vero essere,
in quel mondo che,
pare così lontano, a volte,
e invece è meravigliosamente vicino.

è così vicino,
perché è quello che sei,
che siamo e in cui siamo,
che condividiamo,
che camminiamo ogni giorno,
che pensiamo,
e che, a volte,
dimentichiamo.

questo mondo
dipende
da tutti.
di questo mondo,
che tutti sostiene,
siamo responsabili.
tutti.
nessuno escluso.

non guardarlo,
questo mondo,
non guardarlo stando fermo,
e pensando che quanto accade
possa dipendere da altri.

un mondo sarà domani
ma un mondo
è già oggi.
è quello in cui siamo.
non guardarlo più.

Vivilo.

 

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